La Federazione nazionale degli Ordini TSRM e PSTRP fa parte dell’importante tavolo tecnico professionale sul Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro (previsto dal DLgs 81/08) presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Il tavolo, coordinato dal Direttore generale della Direzione per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, Gennaro Gaddi, dal responsabile della Segreteria tecnica del Ministro, Pasquale Staropoli, e dal Consulente del Ministero, Mario Gallo, ha l’obiettivo di apportare idee, esperienze e professionalità, al fine di procedere a un’analisi del Testo unico che tenda in maniera più efficace alla sua attualizzazione, senza che esso venga intaccato nel suo impianto e garantendo la sicurezza e la salute dei lavoratori quale valore assoluto del DLgs 81/08.
Diverse le novità illustrate dai tecnici del Dicastero del lavoro e delle politiche sociali, a partire dalla modifica dell’art. 37 del Testo unico in materia di formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti, oltre ad azioni sinergiche che mirano a favorire il valore della sicurezza sul lavoro.
La riunione del 12 luglio scorso ha visto la partecipazione di rappresentanti di Federazioni e Consigli nazionali, e tra questi Diego Catania, Vicepresidente della FNO TSRM e PSTRP, Maurizio Di Giusto e Stefano Ciampa, in rappresentanza della Commissione di albo nazionale dei Tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, che hanno espresso la posizione della Federazione nazionale, manifestando la disponibilità a fornire un sostegno e una collaborazione fattiva. In particolare il Vicepresidente Catania ha evidenziato che «il tema della prevenzione e della sicurezza è da ritenersi un bene e un investimento irrinunciabile per il Paese. Uno Stato che fa prevenzione è uno Stato che difende e protegge i cittadini e i lavoratori nelle loro attività. È questo che ci aspettiamo da questo Dicastero». Inoltre, ha sottolineato che il contributo della FNO TSRM e PSTRP sarà proattivo e collaborativo, come il sostegno da parte di tutte le professionalità interessate. «L’impegno quotidiano dei nostri oltre 11.000 Tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro fa sicuramente la differenza nella prevenzione e sicurezza sul lavoro, così come il contributo di tutte le altre professioni sanitarie delle nostre tre aree: tecnica, della riabilitazione e della prevenzione», ha aggiunto il Vicepresidente.
Partendo dalla promozione della cultura della prevenzione in contrasto con la cultura generalizzata della sicurezza, Maurizio Di Giusto ha evidenziato che, oltre alle attività consulenziali svolte dai TPALL, «il sistema dei controlli nelle aziende sanitarie è svolto dai Tecnici della prevenzione e per questo motivo, abbiamo una conoscenza approfondita delle criticità legate alla salute e alla sicurezza». Di Giusto ha sottolineato la necessità di ripensare la formazione dei lavoratori, delle figure della sicurezza e dei datori di lavoro, affinché sia reale, concreta, efficace ed efficiente, contrastando il fenomeno sempre più ricorrente di “attestatificio”. Inoltre, ha evidenziato la necessità di rivedere l’impianto delle qualifiche della sicurezza (ASPP, RSPP, Formatori, ecc.) per acquisire competenze sempre più approfondite che possano supportare le imprese nelle valutazioni e nelle decisioni fondamentali per la prevenzione dei rischi, «La cultura della prevenzione – continua Di Giusto – deve, attraverso interventi normativi sistemici, essere “seminata” nei programmi scolastici a partire da quella primaria, fino alle scuole medie superiori, affinché le nuove generazioni diventino lavoratori ed imprenditori consapevoli del domani, con intriso il valore della prevenzione. Infine, le statistiche infortunistiche, e non solo, ci raccontano che i maggiori indici di infortuni si hanno nelle piccole imprese e che esse costituiscono il tessuto lavorativo del nostro Paese, imprese in cui la sicurezza è considerata un costo e un mero adempimento. Vi è la necessità di andare oltre la logica di inasprimento delle sanzioni e ricercare quelli che possono essere appropriati strumenti di supporto professionale, sostegno economico e di auto-aiuto, che trasformino quella voce di costo in una opportunità, dato che investire in sicurezza e salute può rappresentare lo stesso valore del reddito d’impresa».
Al termine dei lavori il Ministero ha affidato ai partecipanti del tavolo il compito di redigere un documento che possa raccolga idee utili a formulare solide proposte di modifica della norma e individuare nuovi interventi legislativi connessi alla tutela della salute e della sicurezza sul lavoro.
Roma, 17 luglio 2023