La pandemia COVID-19 ha impedito l’accesso alle aree ospedaliere dei padri o partner con grande disagio per le neomamme, le neonate e i neonati. La Federazione nazionale degli Ordini TSRM e PSTRP ha elaborato e sottoscritto insieme ad altre associazioni scientifiche un position paper per farsì che venga al più presto ripristinata la situazione pre- pandemia.
Non vi è alcuna necessità- afferma Teresa Calandra, Presidente della FNO TSRM e PSTRP- di mantenere queste scelte organizzative nei Punti nascita che, naturalmente, erano comprensibili due anni fa quando si era all’inizio della pandemia da COVID-19 in una situazione di emergenza e di inevitabile incertezza. Oggi non sono più motivate perché abbiamo realizzato modelli organizzativi per far fronte alla situazione pandemica e alla comparsa di nuove varianti virali, a potenziale maggior trasmissibilità e/o virulenza.
Un position paper per evidenziare il disagio delle madri e dei padri che sono costretti a sopportare ancora una volta, nonostante i due anni trascorsi, una separazione fra madri, neonate e neonati o una limitazione spesso eccessiva (fino ad arrivare in alcuni casi al divieto) all’accesso del padre/partner in ospedale. L’attuale pandemia da COVID-19 ha determinato un improvviso cambiamento delle modalità organizzative nei Punti nascita, che ha penalizzato la relazione neonati-genitori nella fase iniziale della costruzione delle nuove famiglie. Le conseguenze di queste nuove regole sono state un’interferenza con l’avvio dell’allattamento nonché un disagio delle madri e dei padri o più in generale dei genitori. L’implementazione pressoché generalizzata negli ospedali delle ormai ben note misure di prevenzione del contagio, l’andamento positivo della campagna di vaccinazione e le raccomandazioni basate ormai su solide evidenze scientifiche, che giungono da Enti internazionali (OMS; UNICEF) e nazionali che si occupano di salute (ISS) e dalle Società scientifiche italiane d’area perinatologica (SIN, SIP, SIMP, SIGO, AOGOI) depongono per la non separazione fra neonati e genitori, sia nei reparti di Terapia intensiva neonatale (TIN) che nelle aree di degenza in regime di rooming-in.
Quando nasce un bambino o una bambina la priorità va concentrata sulla nuova famiglia ed è prioritario che entrambi i genitori (se COVID-19 vaccinati, guariti o negativi) possano stare col proprio figlio anche per consentire l’attivazione dei processi di attaccamento e per l’avvio dell’allattamento- spiega Teresa Calandra, Presidente della FNO TSRM e PSTRP. In questa fase è fondamentale anche la presenza del padre/partner in ospedale per la vicinanza a madre e bambino poichè i “neo genitori” non debbono essere intesi e gestiti alla stregua di comuni visitatori, ma come veri e propri prestatori di cure, coinvolti direttamente nel contesto assistenziale del neonato, e per questo indispensabili ed insostituibili.
Anche un recente documento dei Ministri della Salute a conclusione del G20 ha raccomandato di mettere in campo interventi per correggere l’impatto negativo della pandemia sull’allattamento ma nonostante questo sono rimaste ancora in vigore routine assistenziali ostacolanti la relazione madre- bambina/o, il benessere psico-fisico delle famiglie e l’allattamento.
La Federazione nazionale degli Ordini TSRM e PSTRP è molto sensibile a questa situazione e si è attivata – spiega Giovanni De Biasi membro del Comitato centrale della FNO TSRM e PSTRP – affinché possano cessare o essere quantomeno modificate le restrizioni: della presenza del partner durante il travaglio e durante il puerperio, del divieto o limitazione di accedere a far visita alla coppia madre-neonato nell’area di degenza ostetrica, o della riduzione (talora drastica) dell’orario di visita dei genitori per le coppie madre- figlio in buona salute.
Ecco, dunque, la necessità di redigere un position paper per far sì che si superi l’attuale fase di apatia relativa al ritardato ripristino delle pratiche facilitanti la relazione madre-neonato in vigore prima dell’insorgenza dell’attuale pandemia da COVID-19.