Le professioni sanitarie rilanciano l’appello del Papa. (Avvenire 23 novembre 2023)
La compassione come “strumento diagnostico insostituibile”. Il sistema gratuito, universale, di “servizio al popolo”, che cura tutti, anche i curanti. E infine, la fuga dei giovani dalle professioni sanitarie. All’udienza con i membri dell’Associazione otorinolaringologi ospedalieri italiani (Aooi) e della Federazione italiana medici pediatrici (Fimp), sabato scorso, papa Francesco ha descritto le difficoltà che colpiscono oggi la sanità in Italia, ma anche gli elementi preziosi da preservare.
I connotati della crisi nelle parole del Pontefice ci sono tutti: carenza di personale, carichi di lavoro ingestibili, la rinuncia alle cure per colpa delle attese. “È ancora bruciante – osserva Francesco – il ricordo della pandemia: senza la dedizione, il sacrificio e l’impegno degli operatori sanitari, molte più vite sarebbero andate perdute”. Ma a distanza di tre anni quei gesti esemplari appaiono sbiaditi pure secondo gli stessi operatori. “Il Papa è sempre attento ai bisogni di tutti, anche di chi si prende cura degli altri”, commenta Teresa Calandra, presidente della FNO TSRM e PSTRP. “La pandemia ha fatto emergere la fragilità dei sanitari causata dal contesto che incide sul rapporto con chi ha bisogno di noi. Dobbiamo fare i conti con quello che stiamo vivendo: la mancanza di personale e di valorizzazione che allontana i giovani dall’intraprendere la carriera”.
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