La Federazione nazionale degli Ordini TSRM e PSTRP, in rappresentanza delle 19 professioni sanitarie, partecipa alle celebrazioni in occasione della Giornata mondiale contro l’AIDS. A quarant’anni di distanza dalla comparsa dell’AIDS, la circolazione del virus HIV è ancora una grave minaccia in tutto il mondo. In Italia, i dati epidemiologici diffusi dal Centro operativo AIDS (COA) dell’Istituto superiore di sanità indicano che nel 2020 sono state riscontrate 1.303 nuove diagnosi di infezione da HIV, mentre i casi accertati di AIDS risultano essere 352. L’AIDS, a tutt’oggi, costituisce un problema sanitario di notevole importanza in molte parti del mondo, soprattutto nell’Africa sub-sahariana e nel sud est asiatico. Per porre fine all’epidemia, come si propone il programma Agenda 2030 dell’OMS, a livello globale è urgente la necessità di rimuovere le ingiustizie sociali e contrastare le disuguaglianze sia di tipo economico che culturale. Infatti, seppur i progressi nella gestione clinica dell’AIDS siano evidenti e stiano consentendo di trasformare l’infezione da HIV in una malattia cronica, riducendo in maniera significativa la mortalità associata all’AIDS, l’infezione da virus HIV risente di ampie implicazioni sociali e culturali condizionando lo screening e la gestione terapeutica. Per chi vive con un’infezione da HIV permangono, inoltre, notevoli pregiudizi culturali che limitano i diritti e la conduzione di una vita sociale serena. Esiste poi un’inconsapevolezza, diffusa soprattutto tra i più giovani, che non conoscono l’AIDS e i suoi effetti e che, con comportamenti a rischio, diventano vettori del virus: la maggioranza delle nuove infezioni è, infatti, ancora dovuta a rapporti sessuali non protetti e nel 2020, l’incidenza più elevata di nuove diagnosi HIV è stata riscontrata nella fascia di età 25-29 anni. Come professionisti sanitari e sociosanitari appartenenti alla Federazione nazionale degli Ordini TSRM e PSTRP riteniamo indispensabili azioni tempestive che migliorino la qualità delle diagnosi, l’appropriatezza e la completezza dei trattamenti terapeutici, la promozione della immunizzazione attiva e la profilassi dei soggetti esposti. Altrettanto importanti sono gli interventi nell’ambito della prevenzione, per una corretta informazione ed educazione, agendo in profondità nell’ambito del contesto socioculturale della popolazione. Soltanto attraverso interventi integrati si potrà ridurre la diffusione dell’infezione da HIV che, ancora nel XXI secolo, rappresenta un problema prioritario di sanità pubblica.
30 Nov2021