Al middle management spetta di interpretare questo momento con consapevolezza, assicurando risposte in linea con le esigenze del contesto.
Il 5 dicembre 2023, ad Ancona, in occasione dell’evento organizzato dal gruppo dirigenti della nostra Federazione nazionale, “Strategie di sviluppo delle professioni sanitarie: I nuovi terreni di gioco”, sono stati presentati anche i principali risultati della ricerca sulle competenze e sui profili delle diverse figure del middle management.
Ha aperto i lavori Alessandro Beux, Componente del Comitato centrale che ha portato i saluti della Presidente Calandra, ha sottolineato l’importanza di tali iniziative, che promuovo la visione della FNO TSRM e PSTRP e favoriscono il confronto tra colleghe e colleghi, affinché vengano proposti sempre più progetti in grado di valorizzare le professioni sanitarie.
Durante il convegno, moderato dai componenti del gruppo dirigenti Elena Bartolucci, Giovanna Diotallevi, Marco Sica e Damiano Travaglini sono intervenuti:
Saverio Stanziale, Componente del Comitato centrale con delega alla dirigenza e alle OOSS: «Abbiamo voluto mettere in evidenza il ruolo del middle management a cui spetta di interpretare questo momento con consapevolezza, assicurando risposte in linea con le esigenze del contesto».Massimo Mazzieri, Dirigente di alta specializzazione delle professioni sanitarie dell’area tecnica dell’AST Macerata: «Ritengo fondamentale che la Regione Marche comprenda a fondo l’importanza del dipartimento delle professioni sanitarie quale organizzazione strutturale e complessa».
Renzo Ricci, Direttore di dipartimento dell’area tecnico sanitaria, riabilitativa e della prevenzione dell’AOU Careggi: «Gli scenari sanitari che si stanno creando in questo contesto socio-politico riguardano i ruoli ibridi come volano delle organizzazioni, la multi e interprofessionalità come setting evoluti e lo skill mix come opportunità per aggiornare le competenze delle professioni».
Stefano Durante, Dirigente delle professioni sanitarie, responsabile della SSD sviluppo professionale, implementazione della ricerca dell’IRCCS Sant’Orsola di Bologna: «Bisogna esprimere al meglio tutti gli strumenti che concorrono alle competenze del dirigente delle professioni sanitarie, sia in ambito del management, sia della formazione che della ricerca. Occorrono strumenti che consentano di affrontare le nuove sfide che il sistema salute ci propone».
Katia Razzini, Direttore delle professioni sanitarie RSPP dell’ASST SS. Paolo e Carlo di Milano: «Ho presentato il documento di posizionamento federativo sui nuovi terreni di gioco, evidenziando alcuni dei temi principali affrontati in una riflessione comunitaria per il futuro delle professioni tecnico sanitarie, della prevenzione e della riabilitazione».
L’evento si è concluso con un confronto a cui hanno preso parte i rappresentanti delle sigle sindacali CGIL, CISL e UIL.
Una tavola rotonda, condotta da Patrizia De Cosimo e Massimo Romanelli, entrambi Dirigenti delle professioni sanitarie e componenti del gruppo federativo, in cui sono emerse alcune criticità che il ‘CCNL 2019-2021 della dirigenza sanità’ presenta in merito alla dirigenza delle professioni sanitarie tra cui:
- l’adeguamento dell’indennità di specificità;
- il mancato riconoscimento dell’indennità di esclusività.
Tematiche da adeguare a quanto previsto per la dirigenza sanitaria medico-veterinaria.