Come ogni anno, il primo lunedì del mese di giugno si celebra il World Orthoptic Day (WOD), iniziativa di promozione dell’Ortottica istituita dalla International Orthoptic Association nel 2013.
Gli Ortottisti celebrano questa giornata attraverso varie iniziative sul territorio, come screening ortottici gratuiti, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione visiva, promuovendo la conoscenza di questa figura professionale, estranea alla maggior parte della popolazione.L’Ortottista si occupa della valutazione e della prevenzione dei disturbi motori e sensoriali della visione, effettua tecniche di semeiotica strumentale oftalmologica, compresa la strumentazione in sala operatoria oftalmologica e riveste un ruolo fondamentale nella riabilitazione delle disabilità visive.
La professione di Ortottista afferisce all’area della riabilitazione (DPR 761/79, confermato nel Decreto 29 marzo 2001) ed è l’unica figura professionale a poter ricoprire il ruolo di riabilitatore visivo.
Ogni percorso riabilitativo e/o abilitativo utilizza la visione, perché rappresenta il principale canale di percezione dell’ambiente che ci circonda. Conoscere il residuo visivo in un ipovedente o come vede un paziente è strategico oltre che fondamentale nel recupero a partire dalla scelta delle modalità di trattamento e nel raggiungimento del migliore risultato atteso.
Se da un lato i disordini visivi “anche minori” in età pediatrica possono creare disadattamento e disorientamento, con conseguente difficoltà nell’apprendimento e nello sviluppo, negli adulti comportano sicuramente difficoltà di visione doppia o confusa, alterata percezione dei contrasti e/o dei colori e campi visivi ridotti.
Le persone affette da disturbi relativi all’assenza della visione centrale avranno difficoltà a leggere, a riconoscere persone e identificare i volti, mentre coloro che sono affetti dalla mancanza di visione periferica, andranno incontro a compromissione dell’orientamento spaziale.
I danni visivi sono presenti nei casi di stroke (sopravvissuti e non) pari al 58%; l’80% dei sopravvissuti ha problemi visivi; nei traumi cranici del 90% tra danni maggiori e minori e nelle malattie demielinizzanti, endocrine, oncologiche, infettive, ecc.
La letteratura rende noto che tra gli anziani vi è una prevalenza di visione ridotta e non rilevata tra il 20 e il 50%, con relative problematiche per la gran parte correggibili o compensabili.
Un impoverimento visivo aumenta il rischio di cadute. È quanto evidenziato dalla Raccomandazione ministeriale n. 13/2011, relativa “alla prevenzione e alla gestione delle cadute dei pazienti nelle strutture sanitarie”. In particolare, chi è affetto da degenerazione maculare – 16-17% della popolazione con più di 48 anni- è soggetto a un aumento del rischio di cadute accidentali del 32,5%, con conseguenti frattura femorale, ospedalizzazione, e negli anziani, depressione. A questi dati si aggiunge il tasso di mortalità, che oscilla intorno al 20% entro i primi 8-9 mesi dall’intervento.
È importante non solo rimettere in piedi queste persone, ma evitare che tornino a cadere, lavorando allo scopo di conservare l’autonomia personale versus il ricovero in struttura.
La criticità pandemica continua ad avere una forte influenza sulla pianificazione dei percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali nell’area della riabilitazione visiva, ma non ha ostacolato l’impegno e la dedizione dell’ortottista che opera con competenza nell’ambito della prevenzione, valutazione e riabilitazione visiva.
Quest’anno il tema della Giornata mondiale rappresenta l’uscita dall’isolamento della pandemia, per tornare a incontrarsi ancora, senza limitazioni, usando lo slogan anglofono “Orthoptists in the Wild”
La Commissione di albo nazionale degli Ortottisti invita gli iscritti agli albi a mobilitarsi sui social network, accompagnando la foto profilo con la didascalia: “I’m orthoptist, Io sono Ortottista”, seguita dagli hashtag #ortottista #ortottica #orthoptic #orthoptist #ioa #fnotsrmpstrp e a partecipare ai contest internazionali.